1. Sulla scia delle riflessioni svolte da Luigi Einaudi sul risparmio postale visto in ottica di integrazione/contrapposizione con il risparmio bancario e sulla funzione svolta dalla Cassa Depositi e Prestiti nel finanziamento delle opere pubbliche, è stato conferito a Giuseppe Della Torre ed a Maria Carmela Schisani l’incarico di ripercorrere, partendo dalle origini, l’evoluzione in termini istituzionali ed operativi delle casse di risparmio postali, fino alla loro trasformazione nell’attuale servizio di BancoPosta.
Nella prima fase del loro impegno i due ricercatori hanno reperito e studiato la documentazione contenuta in primarie fonti archivistiche e bibliotecarie, acquisendo una grande quantità di materiali in gran parte originali ed inediti, costituiti in misura significativa da letteratura grigia e da documenti primariamente non destinati alla pubblicazione.
In esito a tali verifiche è stato messo a punto un piano di lavoro articolato di più ampio respiro volto alla ricostruzione del complesso fenomeno del risparmio postale e articolato in due volumi, integrati, oltre che con un’appendice biografica dedicata ai protagonisti delle vicende narrate ((da Giovanni Barbavara ad Antonio Capecelatro, da Luigi Einaudi a Maggiorino Ferraris, da Luigi Luzzatti a Angelo Messedaglia, da Luigi Saporiti a Quintino Sella, da Ferdinando Siccardi a Luigi Torelli), con un’appendice statistica curata da Giancarlo Ragozini, nella quale far confluire – debitamente elaborati, stanti le oggettive disomogeneità di rilevazione e di catalogazione delle informazioni – i dati contenuti nelle relazioni statistiche sull’operato delle casse postali.
2. In particolare, il primo volume considera il periodo compreso tra il 1875 (anno in cui vengono istituite le casse di risparmio postali) e il 1925 (anno in cui si compie il primo cinquantennio della loro attività e vengono emessi i primi Buoni Postali Fruttiferi previsti dal R.D.L. 26 dicembre 1924, n. 2016).
Viene, dunque, approfondito lo stretto collegamento tra la costruzione del nuovo Regno d’Italia e il dispiegamento di un network postale unitario, soffermandosi sulla lunga fase preparatoria della legge del 1875 istitutiva delle casse di risparmio postali fortemente voluta da Quintino Sella. Si ripercorre poi lo sviluppo del sistema del risparmio postale dall’istituzione delle casse al nuovo secolo e il ruolo centrale svolto nella fase di sviluppo italiano da quelle che, in quel periodo, Einaudi ebbe a definire “la più grande banca italiana”.
Viene infine ricostruita la tumultuosa fase attraversata nel primo dopoguerra dal risparmio postale, impegnato, da un lato, nell’individuazione di nuovi strumenti di raccolta e, dall’altro lato, in alcuni tentativi di riforma.
L’uscita dell’opera, che costituirà l’ottavo volume della collana “Istituto Luigi Einaudi”, è programmata per la seconda metà dell’anno.
3. La prospettiva di lungo periodo è quella di realizzare anche un secondo volume che completi la ricognizione storica avviata ed illustri la fisionomia assunta dal risparmio postale durante il Regime fascista fino alla ripresa nel secondo dopoguerra. Verrebbero ripercorse anche la crisi degli anni Settanta e le riforme degli anni Novanta, fino ad arrivare all’istituzione del BancoPosta con conseguente privatizzazione del risparmio postale e messa a punto di nuovi strumenti digitali.