Casse di risparmio postali

Sulla scia delle riflessioni svolte da Luigi Einaudi sul risparmio postale visto in ottica di integrazione/contrapposizione con il risparmio bancario e sulla funzione svolta dalla Cassa Depositi e Prestiti nel finanziamento delle opere pubbliche, nel mese di febbraio 2022 è stato conferito a Giuseppe Della Torre ed a Maria Carmela Schisani l’incarico di ripercorrere, partendo dalle origini, l’evoluzione in termini istituzionali ed operativi delle casse di risparmio postali, fino alla loro trasformazione nell’attuale servizio di BancoPosta.

Nella prima fase del lavoro i due ricercatori hanno reperito e studiato la documentazione contenuta in primarie fonti archivistiche: la Fondazione Sella e la Biblioteca Civica di Biella, con specifico riferimento alla nascita delle casse di risparmio postali, e, per i periodi successivi, l’Archivio della Cassa Depositi e Prestiti, l’Archivio Centrale dello Stato, l’Archivio Storico delle Poste, l’Archivio Storico della Banca d’Italia (in particolare le carte del Governatorato Einaudi).

Sono state consultate anche le Biblioteche del Ministero dell’Industria e dello Sviluppo Economico, della Camera dei Deputati, del Senato della Repubblica, oltre alla Biblioteca Storica Nazionale dell’Agricoltura e alla Biblioteca “Paolo Baffi” della Banca d’Italia. Da ultimo sono stati effettuati specifici accessi presso la Fondazione Luigi Einaudi onlus, l’Archivio di Stato di Torino e l’Istituto di Scienze, Lettere e Arti di Venezia.

In esito a tali verifiche è stato messo a punto un piano articolato nella realizzazione di due volumi, integrati da un’appendice statistica in cui far confluire – debitamente elaborati, nella consapevolezza dell’esistenza di oggettive disomogeneità di rilevazione e di catalogazione delle informazioni – i dati contenuti nelle relazioni statistiche sull’operato delle casse di risparmio postali.

Il primo volume abbraccerà il periodo 1875-1925 ed approfondirà lo stretto collegamento tra la costruzione del nuovo Regno d’Italia e il dispiegamento di un network postale unitario, soffermandosi sulla lunga fase preparatoria della legge del 1875 istitutiva delle casse di risparmio postali fortemente voluta da Quintino Sella. Sarà poi ripercorso il progressivo affermarsi del sistema del risparmio postale dall’istituzione delle casse al nuovo secolo e il ruolo centrale svolto nella fase dello sviluppo dell’economia italiana da quelle che, in quel periodo, Einaudi ebbe a definire “la più grande banca italiana”.

In tale contesto sarà ricostruita anche la tumultuosa fase attraversata nel primo dopoguerra dal risparmio postale, impegnato, da un lato, nell’individuazione di nuovi strumenti di raccolta e, dall’altro lato, in una serie di tentativi di riforma culminati nell’istituzione dei buoni postali fruttiferi emessi del mese di marzo 1925.

Il secondo volume illustrerà la fisionomia assunta dal risparmio postale durante il regime fascista fino alla ripresa nel secondo dopoguerra. Verranno anche ripercorse la crisi degli anni ’70 e le riforme degli anni ’90, fino ad arrivare all’istituzione del BancoPosta con conseguente privatizzazione del risparmio postale e messa a punto di nuovi strumenti digitali.

In tale contesto, la ricerca focalizzerà l’attenzione, tra le altre questioni, sulla concorrenza con il sistema bancario, sul rapporto con il finanziamento del debito pubblico (statale e locale) mediato dalla Cassa Depositi e Prestiti e sulla gestione della tesoreria delle imprese tramite conti correnti postali.

L’intenzione è quella di concludere il primo dei due volumi entro il 31 dicembre 2024, così da poter disporre dell’opera nel 2025, anno in cui si celebrerà il 150° anniversario dell’istituzione delle casse di risparmio postali.