L’Istituto

Luigi Einaudi è stato economista, docente universitario, editore di riviste, viticultore, autore di pubblicazioni scientifiche, editorialista autorevole, appassionato bibliofilo. E’ stato uomo delle Istituzioni (Governatore della Banca d’Italia, Vice Presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro del Bilancio, primo Presidente eletto della Repubblica italiana). E’ stato uomo politico, dentro e fuori dal Parlamento.

Una parte significativa della sua attenzione è stata dedicata al mondo del credito e questa circostanza ha portato l’Associazione Bancaria Italiana a costituire nel 2008 la Fondazione Istituto Luigi Einaudi per gli studi bancari, finanziari e assicurativi, che ha raccolto una parte dell’eredità del disciolto Ente per gli studi monetari, bancari e finanziari “Luigi Einaudi” istituito ad iniziativa della stessa Associazione e della Banca d’Italia nel 1965, pochi anni dopo la scomparsa di Einaudi.

Nella duplice consapevolezza della vastità dello spettro di argomenti di potenziale interesse della neocostituita Fondazione e del cospicuo numero di enti la cui attività si ispira alla figura e all’opera di Einaudi, lo statuto è stato concepito in modo tale da permettere interpretazioni ampie nella definizione degli scopi dell’Istituto e delle modalità per perseguirli.

In particolare, è stato statutariamente stabilito che lo scopo dell’Istituto è quello di produrre, promuovere e sviluppare, nel campo bancario, finanziario e assicurativo, la ricerca scientifica e la formazione nei diversi settori economico, giuridico e aziendale.

Le finalità istituzionali sono perseguite attraverso la realizzazione di studi e pubblicazioni; l’organizzazione di convegni scientifici, seminari, dibattiti e corsi di formazione; la concessione di borse di studio e di finanziamenti per progetti di ricerca.

Nello svolgimento della sua attività, l’Istituto può intrattenere rapporti di collaborazione con enti, pubblici e privati, società, istituti, università e organismi di qualunque natura, stipulando con essi convenzioni e accordi.

In tale modo si è inteso assicurare all’Istituto l’opportuna flessibilità, da un lato, nella definizione della fisionomia della sua attività in funzione delle priorità di volta in volta ritenute congrue dal Fondatore ABI e, dall’altro lato, nell’individuazione di spazi di intervento capaci di assicurargli quei tratti di originalità ritenuti utili a distinguerlo rispetto alla congerie degli enti intitolati a Luigi Einaudi.

La storia del primo quindicennio di attività dell’Istituto dimostra la correttezza dell’intuizione fondativa.